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USO DELLE SOSTANZE STUPEFACENTI: PROBLEMA PLANETARIO, Luigi De Simone

Ma evidentemente sfugge a qualcuno

Luigi De Simone

Abstract: Nel 2021, oltre a registrarsi 500 mila decessi, si è calcolato che il 5,8% della popolazione mondiale, ovvero quasi 300 milioni di persone, ha fatto uso di stupefacenti, con un aumento di più del 20% rispetto ai dieci anni precedenti. È sempre di più un problema planetario.

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In questi giorni ha attirato la mia attenzione la pubblicazione di alcuni articoli sul tema della droga. Un primo articolo segnalava che, dal rapporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite1 sull’uso della droga nel mondo, è emerso che nel 2021 ci sono stati 500 mila morti per droga. Il secondo articolo lanciava l’allarme della federazione delle comunità terapeutiche sull’utilizzo degli stupefacenti tra i giovani  e l’ultimo dava la notizia che in Svizzera si sta valutando l’introduzione della “cocaina legale” per contrastare il forte aumento del consumo di droga.

Nel 2021, oltre a registrarsi 500 mila decessi, si è calcolato che il 5,8% della popolazione mondiale, ovvero quasi 300 milioni di persone, ha fatto uso di stupefacenti, con un aumento di più del 20% rispetto ai dieci anni precedenti (dati resi noti in occasione della XXXV Giornata Internazionale contro l’abuso e il traffico di stupefacenti dello scorso 26 giugno). Di questi 300 milioni,  circa 219 milioni hanno usato la cannabis, 36 milioni hanno fatto uso di anfetamine, 22 milioni di cocaina e 20 milioni hanno utilizzato devastanti sostanze sintetiche come l’ ecstasy. Purtroppo solo una persona su cinque ha ricevuto un trattamento farmacologico, nonostante, rispetto al decennio precedente, l’uso delle droghe sia aumentato del 23 %.

Nel corso del 2021, i decessi riconducibili all’abuso di sostanze stupefacenti rilevati dalle FF.P. sono stati 293, con un decremento pari al 5,18% rispetto al 2020 (anno inizio pandemia), in cui si sono verificati 309 decessi2. Come noto, la rilevazione sugli esiti mortali per abuso di droga ha avuto inizio in Italia a partire dal 1973, con l’unico caso segnalato in quell’anno. Nei successivi 48 anni, complessivamente, i morti per droga sono stati 26.448.

Soffermandoci sul mondo dei giovani, secondo i dati italiani del 2018, quasi 900 mila ragazzi hanno dichiarato di aver fatto uso di droghe, il che vuol dire un ragazzo su tre in età adolescenziale. Si evidenzia, purtroppo, un amento anche nella fascia di popolazione pre-adolescenziale. Tra gli adolescenti preoccupa il c.d. “policonsumo”, ovvero l’assunzione congiunta di più sostanze ed alcolici.

A livello mondiale, dal rapporto dell’ONU del 2023, risulta che nel 2021, il 5,3% dei giovani di età compresa tra i 15 e i 16 anni (13,5 milioni) aveva fatto uso di cannabis. Si legge nel Rapporto che “Il cervello degli adolescenti è ancora in fase di sviluppo e l’uso di droghe può avere effetti negativi a lungo termine“, e, ancora, “L’inizio precoce del consumo di droga può portare a uno sviluppo più rapido della dipendenza rispetto agli adulti e ad altri problemi nell’età adulta“.

Secondo il rapporto, il consumo di cannabis tra i 15 e i 16 anni varia a seconda della regione geografica:  meno del 3% in Asia, il 6% in Africa, quasi il 10% nelle Americhe, il 12% in Europa e oltre il 17% in Oceania. Ancora, tra i giovani si registrano tassi più elevati, rispetto agli adulti, di consumo di nuove sostanze psicoattive.

Sono numeri da brividi. Ecco perché stupisce la proposta di quattro città elvetiche (Zurigo, Ginevra, Basilea e Berna, tra le prime venti città), in cui l’utilizzo di polvere bianca è tra i più alti di tutta l’Europa, di distribuire in maniera controllata quantitativi di cocaina.

Seppur sia allarmante il dato che nella rete idrica delle quattro città elvetiche  sono stati riscontrati oltre 535 milligrammi di cocaina per ogni 1000 persone, non si comprende il piano per contrastare il fenomeno. Il quotidiano elvetico, con sede a Losanna, “Le Matin”, riferisce che le citate città hanno inviato al Governo un progetto che prevede la distribuzione controllata di polvere bianca ai tossicodipendenti: un’idea molto criticata dall’opinione pubblica e dagli stessi medici, vista la tossicità della cocaina. Le quattro città sono, tra l’altro, già in fase avanzata nella sperimentazione di un programma analogo che riguarda la canapa. Zurigo, già più di 30 anni fa, attuò un’iniziativa per liberare il cittadino parco Platzpitz dagli spacciatori di eroina, che prevedeva un progetto-pilota di distribuzione della droga di Stato ai tossicomani. Certamente non è il primo Paese e non sarà l’ultimo che legalizzi o che tenti di farlo, ma si esprimono forti dubbi sull’efficacia.

La Relazione europea sulla droga 20223, pubblicata dall’Osservatorio Europeo delle droghe  e delle tossicodipendenze ha, tra l’altro, diramato un allarme in Europa, ovvero l’aumento di produzione di droghe sintetiche con effetti psicofisici devastanti per l’organismo. Nello European Drug Report 20234, si legge che la disponibilità e l’uso dei farmaci restano a livelli elevati in tutta l’Unione, che i prodotti a base di cannabis rimangono i più consumati e che l’uso di droghe è collegato a un’ampia gamma di urgenze sanitarie e sociali, come problemi di salute mentale e autolesionismo, disagi dei senzatetto e criminalità giovanile.

Nel 2021 in Italia c’è stata una presa di coscienza storica; finalmente, dopo 12 anni, il tema delle fragilità legate alle dipendenze è stato posto al centro della discussione, grazie all’articolato lavoro partecipativo della VI Conferenza Nazionale sulle Dipendenze “Oltre le Fragilità” che ha dato poi il via ad una seconda fase per lo sviluppo del nuovo Piano di Azione Nazionale sulle Dipendenze 2022-2025. Sempre in Italia, e sempre nel 2021, le persone detenute per reati legati al Testo Unico sugli stupefacenti erano 18.884, ovvero il 35% di tutta la popolazione carceraria, di cui un terzo di nazionalità straniera. La popolazione carceraria minorile per reati correlati alla droga ammonta a 3.856 unità, ovvero a circa il 19% del totale. Dal grafico che segue emerge chiaramente che gli adolescenti/giovani (14/29 anni) sono i maggiori consumatori di cannabis. Quali saranno i danni per l’immediato futuro di una generazione che dovrebbe essere la nuova classe dirigente del Paese?

Tutto il mondo ha ben chiaro che esiste un problema in grande espansione e con ritmi spaventosi anche a causa dello sviluppo della tecnologia, di internet ed al diffondersi delle droghe sintetiche,  sempre più utilizzate dai giovanissimi. Il dato inconfutabile è che il mercato degli stupefacenti è cambiato con costi alla portata di tutti e l’acquisto è diventato “tecnologico” con l’utilizzo del web. A tal proposito il Consiglio dell’Unione europea, nell’elaborare le strategie per rinforzare la repressione dei traffici di droga, per il periodo 2021-2025, ha indicato, tra le priorità strategiche, la necessità di concentrarsi nella lotta contro la vendita illecita di droghe, comprese le nuove sostanze psicoattive, vendute attraverso le piattaforme dei social media ed i mercati online e sulle dinamiche delle criptovalute, spesso utilizzate per pagare la merce illegale.

In definitiva, l’uso delle sostanze stupefacenti genera una serie di effetti negativi: aumento della popolazione carceraria, ingenti perdite di vite umane, danni correlati, spese a carico della collettività, sinistri stradali, dipendenza. Liberalizzarne l’utilizzo, a quale di questi effetti negativi potrebbe porre fine? Qualcuno lo dovrebbe chiarire e spiegare.


NOTE

1. Lanciato il 26 giugno 2023 dall’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine;

2. Il dato si riferisce alle morti attribuite in via diretta alle assunzioni di droghe e ai casi per i quali sono state interessate le Forze di Polizia. Mancano quelli indirettamente riconducibili all’uso di stupefacenti, quali i decessi conseguenti a incidenti stradali per guida in stato di alterazione psico-fisica, oppure le morti di assuntori di droghe dovute a complicazioni e/o interazioni connesse a patologie preesistenti;

3. Pubblicato il 14 giugno 2022;

4. Pubblicato il 16 giugno 2023;


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