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Diritto Domenico Carola NOTIZIE

LE ANTICIPAZIONI PIÙ AGGIORNATE SULLA RIFORMA DEL CDS-parte 3, Domenico Carola

Grandi novità nel disegno di legge per il nuovissimo Codice della Strada oramai in dirittura d’arrivo: 3) micromobilità green, monopattini e biciclette

di Domenico Carola

Abstract: Sta per arrivare una revisione organica del codice della strada per aggiornare le norme attuali che sono vecchie di oltre tre decenni e che lo adeguerà alle mutate esigenze della mobilità e della sicurezza stradale dei nostri giorni. Il disegno governativo condiviso dal ministro delle infrastrutture Salvini e dal ministro dell’interno Piantedosi sta procedendo speditamente e dovrebbe entrare in vigore entro la fine dell’anno. Proseguiamo con la terza parte di tutte le principali novità.

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LE ALTRE PARTI SULLA RIFORMA DEL CODICE DELLA STRADA

1.LA LOTTA ALLE DISTRAZIONI E ALLA GUIDA SOTTO L’EFFETTO DI ALCOL E DROGA

2.I LIMITI E IL CONTROLLO DELLA VELOCITÀ

4. SOSTA E SEMAFORI

Monopattini

Grande attenzione si sta riservando nel nuovissimo Codice della Strada che dovrebbe vedere la luce a breve per entrare in vigore per fine anno. Il Governo ha annunciato l’arrivo del casco obbligatorio per la micromobilità, per tutti quelli che utilizzeranno un monopattino, in proprietà o in sharing

Il fenomeno esploso dopo il decreto del giugno 2019, e il piccolo mezzo a due ruote ha registrato una crescita esponenziale negli ultimi anni e di pari passo sono aumentati gli incidenti, alcuni dei quali mortali.

Le principali novità introdotte nel testo in discussione:

  • obbligo di targatura per tutti i monopattini sia in sharing che privati;
  • obbligo di assicurazione per la circolazione su strada;
  • possibilità per i Comuni di creare aree interdette tipo “geo-recinzioni”, dove i veicoli di micromobilità elettrica cessano di funzionare grazie alla geolocalizzazione, a tutela dei pedoni nei centri urbani pin frequentati, visti gli innumerevoli episodi di investimento di anziani;
  • sanzioni anche pin pesanti, anche fino a 5.000 euro oltre alla confisca del veicolo, in caso di alterazione del motore elettrico.

Biciclette

Nutro ed ho esplicitato dubbi sulle novità che si stanno introducendo nel nuovo testo del Codice della Strada per quanto riguarda la disciplina dei velocipedi.

Nel nuovo testo del Codice della Strada si sta proponendo la modifica degli articoli 6 e 7 che tende a consentire la circolazione delle biciclette nelle corsie riservate a determinate categorie di veicoli, fuori dai centri abitati, e la modifica dell’art. 182 che vuole introdurre la possibilità per le biciclette di circolare in senso contrario a quello di marcia sulle strade dei centri abitati ove vige un limite di velocità inferiore ai 30km/h. Ritengo personalmente che queste scelte non aumentino la sicurezza degli utenti deboli della strada, come sono i ciclisti ma li espongono a maggiori rischi.

Mi sia consentita qualche personale considerazione ad alta voce. Per esempio è molto bello dire che le bici possono andare contromano, ma poi qualcuno va a rilevare un incidente e salta fuori che anche quello che va contromano va per la sua mano perché il contromano non esiste più e qualcuno dovrà pure dire chi è il responsabile a meno che non decidiamo che l’incidente è avvenuto per volere divino non per l’episodio; potrebbe anche darsi che la strada determina questo.

Diversamente, ritengo molto utile, se non addirittura necessario, l’obbligo del casco per i conducenti dei velocipedi.

Si sta discutendo di inserire nel nuovissimo codice della strada la linea di arresto avanzata per le biciclette alle intersezioni ma ritengo che questo le esponga al pericolo derivante dalla partenza dei veicoli che stanno dietro, i quali, essendo dotati di motore, hanno uno spunto molto più veloce delle biciclette sospinte dalla sola forza muscolare, rischiando di essere travolte.

Mezzi elettrici auto bilanciati

Si è prevista la possibilità di consentire, attraverso la modifica dell’art. 50, la circolazione su strada di mezzi elettrici auto bilanciati, quali hoverboard e segway, ed anche questa scelta è poco coerente con le esigenze di tutela degli utenti vulnerabili e/o deboli.

La circolazione di tali “veicoli”, che si basa su micromovimenti del conducente, espone quest’ultimo ai pericoli derivanti da i veicoli che circolano sulla strada e dalla possibilità che la propulsione elettrica venga improvvisamente a mancare sbalzando il conducente sulla strada, privo di protezioni. Inoltre, l’inserimento di tali mezzi all’interno della categoria dei velocipedi potrebbe creare l’errata convinzione che siano ad essi assimilabili.

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