ETHICA SOCIETAS-Rivista di scienze umane e sociali
Lucrezia Fioretti Sociologia e Scienze Sociali Storia

UNO STATO TRA CONFLITTI E MURALES, di Lucrezia Fioretti

Uno Stato tra conflitti e murales

di Lucrezia Fioretti

Abstract: Tra i conflitti che nel secondo dopo guerra hanno influenzato la stabilità dell’Europa e della nascente Comunità Europea è stato, tra gli altri, il conflitto che ha visto protagonista l’Irlanda del Nord. Il lascito di anni di “Troubles” ha smosso la popolazione e le sue diverse generazioni nel tentativo di riconsegnare al Paese un’identità e una unione. Tutto ciò si è tradotto, in alcune sue città, in vere e proprie manifestazioni di arte a cielo aperto.

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L’Irlanda del Nord fu protagonista del conflitto “The Troubles”, il quale ebbe luogo dal 1968 al 1998. Le varie tensioni tra popolazione cattolica e quella protestante, e quindi per lo più nazionalista contro quella unionista, portò con se eventi importanti, tra cui non solo discriminazioni politiche ed economiche nei conforti di quella che poteva essere la minoranza cattolica, ma anche eventi come quelli del terrorismo. È chiaro che, vista anche la non così lontana fine del conflitto, la memoria collettiva della comunità irlandese sia viva più che mai ed inevitabile è stata la trasmissione di questi ricordi di generazione in generazione.

Il cambio di percezione di generazione in generazione è uno dei fattori tra i più studiati in ambito sociologico. Infatti, in uno studio proposto da Timothy White in “Generational change and redefining identities: post-conflit peace building in Northern Ireland” (2013) viene proposto il concetto di cambio generazionale come tra i più importanti nell’ottica di definizione di memoria collettiva. Che i cambi generazionali e le percezioni nelle varie generazioni possano essere diversi, fu studiato anche nell’Antica Grecia, la quale popolazione fu la prima a riconoscere che un cambiamento sociale potesse essere accelerato da un cambio di generazioni. Nel periodo che interessa il processo di costruzione dell’Irlanda del Nord studiosi hanno visto che erano le generazioni più anziane ad avere differente percezione della violenza dei vari disordini negli anni dei The Trobules, gli stessi, quindi, avrebbero avuto anche comportamenti ed aspettative diverse dai più giovani.

Ecco che le modalità di approccio alla realtà e ad un nuovo processo, non solo di mantenimento, ma proprio di creazione della società, basato sulle memorie, porta all’utilizzo di strumenti differenti, soprattutto dalle generazioni più giovani. Il processo di pace degli anni ’90 ha portato alla creazione, a livello politico ed istituzionale, di istituzioni che cercassero di gestire e superare le divisioni nella società nordirlandese, come il governo condiviso tra i nazionalisti e gli unionisti. Ma fu proprio questa importante memoria collettiva del conflitto che ha continuato a influenzare da un lato la vita politica, ma dall’altro anche quella sociale, e ha visto una delle sue modalità di espressione attraverso la cultura e l’arte. Ad esempio, con la creazione di musei come il Maze Prison Museum e il Peace Wall. Quindi, se il nostro sguardo si dovesse rivolgere a realtà meno istituzionalizzate e più sociali, appartenenti alla comunità, troveremmo la rappresentazione di una forte memoria collettiva nella creazione dei murales. Belfast, come anche la città di Derry, vedono le loro strade e le loro mura scritte da una storia espressa in murales. Per far sì che questi pezzi di memorie fossero raccolti è stato creato un archivio online dei Murales dell’Irlanda del Nord, grazie alla a biblioteche digitali, che hanno ricostruito tutti i murales dalla fine degli anni ’70 – quando i colori iniziarono a spargersi sulle mura – fino agli anni recenti. Questo archivio è in grado di mostrare non solo i tanti murales che si intrecciano nelle città di Belfast e Derry, ma fa da testimonianza al cambiamento sociale e alla memoria collettiva negli anni che si sono espressi attraverso l’arte.

Una testimonianza così tanto grande e importante nella comunità, da essere diventata nel tempo anche fonte di redotto e profitto per varie organizzazioni, tra cui si trovano associazioni di ex detenuti o artisti collettivi. Seppur si sia arrivati infatti ad una mercificazione di quei murales, che partivano invece come espressione di libertà da una parte, e ribellione dall’altra, questi rimangono comunque testimonianze a cielo aperto di tutte quelle rivolte che hanno toccato le strade irlandesi. Testimonianze che aiutano a mantenere viva una memoria collettiva verso la ridefinizione delle istituzioni e della solidarietà.


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