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AMBIENTE E POLIZIA REGIONALE INTERVISTA A ANNA GRAZIA MARASCHIO [CON VIDEO], Massimiliano Mancini

La prima polizia regionale ambientale per la tutela e l’educazione al rispetto del territorio, anche con i droni

di Massimiliano Mancini

Abstract: Anna Grazia Maraschio, assessore all’ambiente, territorio e vigilanza ambientale della Regione Puglia, illustra il Servizio di vigilanza ambientale presentato lo scorso 25 luglio 2023, che costituisce la prima forza di polizia locale in Italia istituita in una regione a statuto ordinario, per tutelare il patrimonio ambientale e paesagistico della Puglia, con personale esperto e munito degli ultimi strumenti tecnologici per contrastare anche dall’alto, attraverso i droni, le deturpazioni e gli ecoreati.

Anna Grazia Maraschio

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Anna Grazia Maraschio: avvocato penalista con pluriennale esperienza in campo penale, si è distinta in numerosi processi in particolare in materia di reati ambientali e contro la pubblica amministrazione, a cominciare da quelli legati a “Tangentopoli” negli anni ’90.Componente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lecce per un lungo periodo nel corso del quale ha ricoperto anche la carica di Vicepresidente. Dal 2018 Consigliera di Parità della Regione Puglia.

Regione Puglia: ha una popolazione residente di 3.900.852 abitanti, la superficie è di 19.540,52 km2, conta 6 province, 257 comuni [fonte dati ISTAT 2022].


L’intervista

Oggi [25 luglio 2023] è stato presentato il Servizio di vigilanza ambientale della Regione Puglia, una scelta forte, coraggiosa, innovativa, la prima regione in Italia a statuto ordinario che ha deciso di contribuire direttamente a un’attività di polizia e di tutelare direttamente e concretamente l’ambiente. Un atto coraggioso assessora?

Un atto doveroso mi verrebbe da dire, perché il Nucleo di vigilanza ambientale che è stato creato all’interno della Regione Puglia l’abbiamo valutato una risorsa importante. Intanto per valorizzare questi lavoratori che hanno una competenza specifica e la loro funzione è molto importante su tutto il territorio regionale e quindi abbiamo lavorato nel tempo con la dirigente che ha avuto un ruolo significativo e di grande competenza.

La dottoressa Ettorre?

Sì, la dottoressa Ettorre con la quale abbiamo lavorato per rendere operativo il Nucleo di vigilanza ambientale. È stato un lavoro complesso. Il passo immediatamente successivo è quello di comprendere il valore che rappresenta l’avere all’interno della regione persone che potessero avere la funzione di tutela del territorio. Hanno la qualifica di polizia giudiziaria e pertanto c’é un collegamento costante con la magistratura 

Questa attività oltre che un atto di buona amministrazione, e lo è sicuramente perché l’ente regione ha delle funzioni importanti così come tutti gli altri enti locali anzi la regione è l’ente che ha sicuramente più attribuzioni di tutti, per aver scelto di contribuire direttamente con una vera e propria forza di polizia locale, sebbene specializzata, è anche un atto politico. Significa che la regione ritiene che i beni comuni che ha in custodia -e la Puglia ha dei beni meravigliosi- non sono qualcosa da pianificare e programmare solamente ma anche da difendere concretamente.

Il lavoro di difesa e controllo è qualcosa che ha in sé anche un messaggio di educazione. Quindi la fase della repressione, il momento sanzionatorio, non è la finalità principale e conseguenziale [agli illeciti accertati n.d.r.] ma la finalità essenziale è una presenza visibile sul territorio riferibile alla regione. Una volontà politica forte che questa regione esprime con la consapevolezza di avere un territorio straordinario da preservare e da valorizzare.

La politica si distingue anche e soprattutto per le scelte sull’ambiente?

Le scelte in materia ambientale devono essere chiare. Devono essere delle scelte nette e senza tentennamenti. La Puglia ha scelto già da molti anni. Per esempio, di rivolgersi verso la produzione di energia da fonti rinnovabili e tutta l’attività che, mi consenta il termine, va verso la riparazione dei danni già prodotti, purtroppo sono tanti ma siamo fortemente impegnati in questa direzione. Certamente c’é tanto lavoro da fare ma ci sono anche notevoli risorse che sono state impegnate per queste politiche. Qualche anno fa la Puglia assieme ad altre regioni in Italia è stata attenzionata [in ambito ambientale n.d.r.], è partita una procedura d’infrazione comunitaria per siti di discariche abbandonati e contaminati. La Puglia è stata la regione che prima delle altre ha completato questo ciclo di bonifica uscendo dall’infrazione. Questo lo abbiamo fatto ma è da anni che la Puglia è impegnata in questa direzione, ha prodotto, ad esempio, prima delle altre regioni d’Italia, assieme alla Toscana il PPTR il Piano paesagistico territoriale. Credo che uno degli articoli più belli della Costituzione sia l’articolo 9, siamo stati tra i primi in Europa a occuparci del paesaggio come diritto costituzionalmente garantito, posto tra i diritti fondamentali della nostra magnifica Costituzione, e la Puglia, per il terzo anno consecutivo, ha conquistato il primo posto per la purezza del mare. Quindi è il mare più pulito d’Italia e questo è evidente che sia il risultato di scelte politiche che sono state attuate nella direzione della tutela di un bene prezioso per la Puglia qual’è il mare. È una scelta ideologica, quella della salvaguardia dell’ambiente e la battaglia che stiamo portando avanti contro la scelta di procedere ancora alla ricerca di idrocarburi, che significa guardare al passato, noi invece siamo tra le regioni in Italia che producono il maggior quantitativo di energia da fonti rinnovabili. Immaginare gli interventi delle trivelle, già solo per la ricerca degli idrocarburi nei nostri mari, è un intervento invasivo e nocivo. Noi abbiamo delle colonie di delfini nel golfo di Taranto che sarebbero destinati alla morte se attuassero queste politiche, così come è nelle autorizzzioni attuali [rilasciate dal Governo n.d.r.] per procedere a nuove ricerche e all’eventuale estrazione di idrocarburi, nonostante sia scientificamente già provato che il quantitativo disponibile nel Mediterraneo e nel nostro mare sia risibile rispetto a quello che è il fabbisogno del paese che deve andare in una direzione diversa anzi verso una svolta perché il cambiamento climatico non è un’invenzione ma è, purtroppo, una drammatica realtà i cui effetti li stiamo vivendo ogni giorno.

Importante aver fatto questa scelta coraggiosa di istituire un corpo di polizia, di vigilanza ambientale regionale, che è il primo in Italia, ribadiamolo il primo tra le regioni a statuto ordinario.

L’ambiente è vita, è salute, è natura e, quindi, è futuro. Noi vogliamo continuare a immaginare un futuro migliore per questa regione, per il nostro paese e per questo pianeta.

25 luglio 2023 presentazione della campagna di vigilanza ambientale con i droni

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