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IL CLINICAL RESEARCH COORDINATOR (CRC): UNA FIGURA STRATEGICA PER LA CONDUZIONE DEGLI STUDI CLINICI, Katiuscia Vella

Il cuore operativo della ricerca clinica tra normative, dati e relazione umana

Katiuscia Vella

Abstract: Il Clinical Research Coordinator (CRC) è una figura centrale nella ricerca clinica, responsabile del coordinamento operativo, della gestione documentale, del supporto ai pazienti e della qualità dei dati. Richiede competenze scientifiche, normative e organizzative. Con l’introduzione di studi decentralizzati e tecnologie digitali, il ruolo evolve verso funzioni sempre più strategiche. Investire nella formazione e valorizzazione del CRC è essenziale per garantire qualità, eticità e affidabilità degli studi clinici.

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  1. Introduzione

Negli ultimi decenni, la crescente complessità della ricerca clinica ha evidenziato l’esigenza di nuove figure professionali in grado di garantire l’aderenza ai requisiti etici, scientifici e regolatori degli studi. In questo contesto si inserisce la figura del Clinical Research Coordinator (CRC), spesso poco visibile ma centrale nell’organizzazione e nell’esecuzione quotidiana di uno studio clinico.

Il CRC funge da interfaccia operativa tra il principal investigator (PI), lo sponsor, i monitor (CRA), i comitati etici e, soprattutto, i partecipanti alla sperimentazione. Il suo ruolo è riconosciuto dalle linee guida internazionali come le Good Clinical Practice (ICH-GCP), che ne delineano i compiti in termini di qualità, sicurezza e tracciabilità.

  1. Ambito di intervento e responsabilità

2.1 Coordinamento operativo

Il CRC è responsabile della pianificazione e del coordinamento delle attività previste dal protocollo, assicurandosi che ogni fase dello studio venga eseguita nei tempi e nei modi prestabiliti. Collabora strettamente con il PI nella gestione delle visite dei pazienti, nella programmazione degli esami e nella raccolta dei dati clinici.

2.2 Gestione documentale e compliance

Una delle attività centrali del CRC riguarda la corretta gestione della documentazione clinica e regolatoria. Egli mantiene aggiornato l’Investigator Site File (ISF), verifica la completezza del consenso informato e garantisce la conformità della documentazione alle normative vigenti. Durante le visite di monitoraggio, facilita l’accesso del monitor alla documentazione e alla source data verification.In collaborazione con il PI, il CRC implementa procedure volte alla gestione delle deviazioni dal protocollo, degli eventi avversi e delle non conformità, documentando e notificando agli sponsor e alle autorità competenti ogni evento rilevante. Inoltre, partecipa alla preparazione degli audit interni ed esterni e delle ispezioni regolatorie.

2.3 Supporto al reclutamento e alla gestione dei soggetti

Il CRC ha un ruolo proattivo nel reclutamento dei partecipanti, contribuendo alla verifica dei criteri di eleggibilità e alla calendarizzazione delle visite. Fornisce informazioni ai pazienti in merito allo studio e li assiste durante l’intero iter sperimentale, promuovendo l’aderenza al trattamento e monitorando eventuali eventi avversi.Una delle attività centrali del CRC è il supporto al reclutamento dei pazienti, attraverso la verifica dei criteri di eleggibilità, l’organizzazione delle visite di screening e il monitoraggio dell’aderenza al protocollo. Il CRC garantisce che il processo di consenso informato sia condotto correttamente, assicurando la piena comprensione da parte dei soggetti coinvolti e la documentazione appropriata.

2.4 Raccolta e qualità dei dati

Il CRC è direttamente coinvolto nella raccolta, nell’inserimento e nella verifica dei dati all’interno delle Case Report Form (CRF), cartacee o elettroniche. Assicura che i dati siano accurati, tempestivi e verificabili, contribuendo in modo sostanziale alla robustezza scientifica e statistica dello studio.In collaborazione con il PI, il CRC implementa procedure volte alla gestione delle deviazioni dal protocollo, degli eventi avversi e delle non conformità, documentando e notificando agli sponsor e alle autorità competenti ogni evento rilevante. Inoltre, partecipa alla preparazione degli audit interni ed esterni e delle ispezioni regolatorie.

  1. Competenze e formazione del CRC

La natura multidisciplinare del ruolo richiede una solida formazione scientifica, una conoscenza approfondita delle normative di riferimento (GCP, GDPR, normative AIFA), nonché abilità organizzative, comunicative e gestionali. La formazione del CRC avviene principalmente attraverso corsi post-laurea, master in ricerca clinica e training on-the-job, spesso integrati da aggiornamenti continui sulle normative e sulle innovazioni tecnologiche (eCRF, telemedicina, remote monitoring).

In ambito clinico, il CRC deve possedere anche una buona capacità di interazione con il personale sanitario e i pazienti, dimostrando empatia, precisione e spirito di iniziativa.

  1. Evoluzione del ruolo e prospettive future

Con l’aumento degli studi multicentrici e delle piattaforme digitali per la raccolta e gestione dei dati, il ruolo del CRC si sta evolvendo verso un profilo sempre più tecnico e strategico. L’introduzione della Decentralized Clinical Trial (DCT), l’uso di strumenti di electronic informed consent (eIC) e la gestione remota dei dati stanno ridefinendo le modalità operative della ricerca clinica. In questo scenario, il CRC rappresenta un elemento chiave per l’implementazione di queste innovazioni nel rispetto della qualità e della compliance.

  1. Conclusioni

Il Clinical Research Coordinator è oggi una figura imprescindibile per garantire l’efficienza, l’eticità e la qualità degli studi clinici. La sua presenza assicura il rispetto delle normative, la tutela dei partecipanti e l’ottimizzazione delle risorse. Investire nella formazione e valorizzazione del CRC non è solo una scelta strategica, ma una necessità per il progresso della ricerca clinica in un contesto sempre più regolamentato e orientato alla qualità.

Il Clinical Research Coordinator è una figura fondamentale nell’ambito della ricerca clinica moderna. Grazie alla sua funzione di raccordo operativo e gestionale tra le diverse componenti dello studio, il CRC contribuisce in modo determinante alla qualità dei dati raccolti, al rispetto delle tempistiche progettuali e alla tutela della sicurezza dei partecipanti.

In un contesto in continua evoluzione, con l’introduzione di nuove tecnologie (come il remote monitoring, l’eSource e la telemedicina), il ruolo del CRC si sta ulteriormente ampliando, rendendo questa figura sempre più strategica nei progetti di sviluppo clinico. Investire nella formazione e valorizzazione dei CRC significa, per gli enti di ricerca e i promotori, assicurare il successo e l’affidabilità degli studi clinici.

Per quel che riguarda la mia esperienza personale, “siamo coloro che entrano nella vita delle persone, nel loro peggior momento della loro vita, e li accompagniamo in un percorso unico, dove spesso, la vita stessa, li lascia soli..”

NOTE

  • International Council for Harmonisation (ICH). E6(R2) Guideline for Good Clinical Practice.
  • AIFA. Norme di buona pratica clinica (GCP).
  • U.S. National Institutes of Health. Clinical Research Coordinator Roles and Responsibilities.
  • European Medicines Agency (EMA). Reflection paper on risk based quality management in clinical trials.
  • Di Donato, M., et al. (2022). La figura del Clinical Research Coordinator nella ricerca clinica italiana: stato dell’arte e prospettive future. Giornale Italiano di Ricerca Clinica.

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