ETHICA SOCIETAS-Rivista di scienze umane e sociali

La SarkRace, la corsa amatoriale organizzata dall’associazione Sarknos per sostenere la ricerca sui Sarcomi dei tessuti molli

di Roberto Castellucci

Abstract: domenica 18 settembre 2022 l’associazione Sarknos, costituita presso il Campus Biomedico di Roma per sostenere la ricerca sui Sarcomi dei tessuti molli, ha organizzato una manifestazione sportiva in una delle riserve naturali di Roma per sensibilizzare e raccogliere fondi per la ricerca, con la partecipazione di medici e personaggi dello spettacolo.

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Si è tenuta nella mattinata di domenica 18 settembre a Roma, sui terreni della Riserva naturale di Decima Malafede, la prima edizione di “SarkRace”, una corsa di 5 chilometri il cui ricavato, dall’iscrizione dei partecipanti, è stato devoluto per la ricerca sui sarcomi dei tessuti molli. La cornice naturale di un verde incontaminato, in combinazione con la giornata soleggiata ma fresca, ha reso l’evento organizzato da Sarknos, “Associazione pazienti sarcomi dei tessuti molli” che ha sede presso la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, una splendida occasione per cementare uno spirito unico tra pazienti, familiari, medici e personale sanitario, i quali, ognuno per i propri motivi, sono entrati in contatto con la particolare e grave malattia tumorale.

Filippo Roma, Lorenzo Sommella e Carlo Tosti

 

Alla presenza dell’ing. Carlo Tosti e del dott. Lorenzo Sommella, rispettivamente presidente e direttore sanitario della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, la manifestazione ha avuto come testimonial il dott. Filippo Roma, conosciuto al vasto pubblico come giornalista de “Le Iene”, trasmissione televisiva d’inchiesta di Italia 1. Il giornalista, che grazie ai servizi particolarmente incisivi sui comportamenti scorretti degli italiani è soprannominato “Il Moralizzatore”, non solo ha dato il via alla corsa/passeggiata di circa 400 persone, ma ha partecipato lui stesso alla competizione, fornendo una discreta prova e classificandosi tra i primi arrivati. Con la sua spiccata simpatia ed empatia è riuscito inoltre a dare un aspetto ancor più coinvolgente all’evento. A fine gara, nonostante avesse ancora il fiatone per lo sforzo profuso, si è sottoposto volentieri a qualche domanda.

Filippo, che cosa ti ha dato la partecipazione alla SarkRace?

«Innanzitutto uno splendido senso di solidarietà perché Sarknos fa del bene e pertanto merita di essere appoggiato e sostenuto in ogni sua manifestazione. Poi, non posso nasconderlo, stringere la mano a tanti partecipanti che mi seguono in tv mi ha anche un po’ emozionato».

Hai pure corso, a voler sottolineare la condivisione di certi valori…

«Beh, sì, ne ho approfittato per fare una corsetta e tenermi in forma».

Sei arrivato tra i primi, mi sembra…

«No, non esageriamo, diciamo che mi sono piazzato tra i primi 10…»

Comunque nelle cose che contano sei veramente tra i primi, sia come testimonial in questa circostanza filantropica, sia come “jena” nei tuoi preziosi reportage giornalistici di denuncia di tutto ciò che non va nel nostro Paese. A tal proposito, ogni tanto rischi anche di essere malmenato…

«Proprio per quest’ultimo motivo devo allenarmi a correre…»

Loredana Caracausi, Filippo Roma e Lorenzo Sommella

 

Mentre Filippo, richiesto dalle numerose fans, ci lascia con un avvolgente sorriso carico di affetto, incontriamo la prof.ssa Rossana Alloni, professore associato di Chirurgia Generale, direttore della UOC di Chirurgia Generale Specialistica e Direttore clinico della Fondazione policlinico universitario Campus Bio-Medico di Roma.

Professoressa, che ne pensa di questa manifestazione?

«È bellissima per due motivi. Sarknos nasce come associazione di pazienti e oggi ce ne sono veramente tanti, con amici e familiari, ed è importante anche che si conoscano tra loro, per uscire dall’isolamento che spesso comporta una malattia così complessa. Inoltre ci sono tanti medici, specializzandi, infermieri, fisioterapisti ed è un’occasione unica per corroborare il nostro progetto di lotta ai sarcomi.»

Qual è il primo obiettivo di Sarknos?

«È creare una rete tra i pazienti, che li aiuti a non sentirsi esclusi, a non pensare di essere gli unici sfortunati penalizzati dalla malattia. Inoltre sapere che una persona ammalata della stessa malattia ce l’ha fatta a venirne fuori, dà loro una forza incredibile.»

Quanto è importante nella terapia oncologia del paziente il contributo che può apportare la sua associazione?

«Molto, perché siamo fatti di anima e di corpo e le due entità interagiscono aiutandosi a vicenda. Noi possiamo far tanto per loro ma tanto può fare anche la loro anima, se coccolata e sollecitata da occasioni come questa che facilitano l’avvicinamento reciproco.»

Durante la gara siamo riusciti a fermare, rallentandone l’agile corsa per pochi secondi, la dott.ssa Irene Aprile, direttore del Dipartimento di Riabilitazione Neuromotoria presso la Fondazione Don Carlo Gnocchi, Responsabile medico del Centro S. Maria della Provvidenza di Roma e membro del Consiglio direttivo di Sarknos.

Dottoressa, a che dobbiamo la sua partecipazione?

«Abbiamo raggiunto, noi della Fondazione Don Carlo Gnocchi, una proficua collaborazione con la Fondazione Policlinico Campus Bio-medico e con Ingegneria biomedica dell’Università Campus Biomedico. Da due anni si è intensificata la cooperazione finalizzata all’assistenza dei pazienti affetti da sarcoma e alla ricerca scientifica. È veramente emozionante, oggi, rivedere i pazienti che hanno fatto riabilitazione da noi impegnarsi nella “corsa” e il loro sorriso per aver combattuto questa malattia mi riempie di gioia.»

Dott. Sergio Valeri

Tra gli intervistati non poteva mancare il vicepresidente di Sarknos, la vera anima organizzativa di ogni evento dell’associazione: il dott. Sergio Valeri, responsabile della UOS Chirurgia dei sarcomi dei tessuti molli della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma.

Dottore, che rilevanza ha il sarcoma in Italia?

«Gli ultimi dati, risalenti al 2020, stimano in 2300 i nuovi ammalati nell’anno di riferimento, con una maggior incidenza sugli uomini rispetto alle donne. La sopravvivenza a cinque anni si attesta al 64%, indifferentemente dal sesso dell’ammalato. Detto questo, il sarcoma dei tessuti molli se preso in tempo può essere adeguatamente curato e dare speranze di guarigione a molti ammalati.»

Qual è stata la risposta, in numeri, dei partecipanti alla competizione?

«Sinceramente è stata una piacevole sorpresa registrare quasi 400 partecipanti ma è stato entusiasmante vedere il sorriso di tante persone che fino a qualche tempo fa lottavano sul letto di un ospedale. E, last but not least, finalmente abbiamo riprovato il calore umano dell’aggregazione, della socializzazione e della solidarietà.»

Desidera fare qualche ringraziamento, a tal proposito?

«Il primo, sentito e commosso, va ai pazienti, veri guerrieri contro la malattia, che mi sostengono in questo progetto. Il sostegno non manca neppure da parte dei vertici della Fondazione policlinico universitario Campus Bio-Medico che, come vede, sono qui presenti tra noi. E infine ai collaboratori tutti, tra i quali la dott.ssa Loredana Caracausi, preziosa in ogni momento della manifestazione, gli enti che hanno dato la massima collaborazione e a tutte le forze di polizia e soprattuttto alla Polizia locale.»

la dott.ssa Irene Aprile e il dott. Sergio Valeri

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