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Alessio Silo NOTIZIE Psicologia

L’IMPORTANZA DELL’EDUCAZIONE SESSUALE NELLE SCUOLE, Alessio Silo

Oltre i tabù, una corretta educazione sessuale può rivelarsi molto potente anche per combattere omofobia, misoginia e abusi

di Alessio Silo (1)

Abstract: L’importanza dell’educazione sessuale nelle scuole non solo come approcio positivo alla sessualità giovanile, ma anche come prevenzione reale e dimostrata dagli studi scientifici, sin dall’esperienza del governo svedese degli annin ’70 ma anche negli studi scientifici in Italia, alle malattie sessualmente trasmissibili e agli aborti. Inoltre l’educazione sessuale è la strada migliore anche epr l’accettazione dello sviluppo dell’identità di genere e per combattere le violenze derivanti dall’omofobia e dalla misoginia.

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La funzione dell’educazione sessuale nelle scuole

La sessualità e l’espressione sessuale sono aspetti centrali nella vita della maggior parte degli adolescenti; tuttavia, in molte scuole non se ne parla, lasciando i giovani disinformati su quest’area essenziale dello sviluppo umano.

Considerandolo un approccio positivo alla sessualità giovanile che cerca di migliorare lo sviluppo sessuale e promuovere il loro raggiungimento dei pieni diritti sessuali e riproduttivi, nelle scuole si dovrebbero trattarei principali orientamenti teorici per comprendere lo sviluppo dell’identità sessuale.

Dopo la spiegazione della teoria c’è una discussione su come i due orientamenti possono essere integrati per formare una base più ampia per la comprensione dello sviluppo dell’identità sessuale. Inoltre si dovrebbero fornire indicazioni su come una comprensione avanzata dello sviluppo dell’identità sessuale giovanile può migliorare la pratica del lavoro sociale.

Nel ventunesimo secolo, nella maggior parte delle società moderne, la preoccupazione per una gestione nell’argomentare la sessualità adolescenziale, all’interno di un nucleo familiare e nelle scuole, rimane ancora un tabù. Tuttavia, esistono alcune eccezioni, come la Svezia che, a partire dal 1970, grazie all’avvento dei mass-media che presentavano una visione realistica della sessualità, evidenziarono l’uso responsabile dei contraccettivi e delle probabili malattie sessuali che ne conseguono dopo un rapporto, dimostrando come il tasso di gravidanza adolescenziale e la frequenza di aborto siano stati numericamente inferiori rispetto ad altri paesi (ad esempio negli Stati Uniti, dove agli adolescenti veniva negata la possibilità di accettare il proprio comportamento sessuale). Tramite il consenso da parte del governo svedese, si è riscontrato anche una maggiore comprensione dei genitori nei confronti dei propri figli riguardo alle emozioni e ai sentimenti che i giovani vivono in quel periodo. Pertanto, per evitare una frattura di questo genere, il governo decise di introdurre un’educazione sessuale come insegnamento nelle scuole.

Ma in Italia è possibile informare e formare gli studenti rispetto alla sessualità e ai rischi associati?

Ci sono stati diversi studi che hanno cercato di cogliere l’efficacia di un intervento basato sulla promozione della salute scolastica, volto a prevenire le malattie sessuali (MST). Uno tra i tanti, ad esempio, è lo studio condotto a 322 studenti, in una scuola primaria a Salerno. L’esperimento consisteva nel randomizzare gli studenti in due gruppi, ai quali veniva somministrato un questionario per valutare la conoscenza di base in merito alla sessualità (malattie sessuali, rapporti interpersonali, affettività…). Attraverso il calcolo statistico degli odds ratio (OR), si è riscontrato che nel primo gruppo (gruppo di intervento: coloro che avevano ricevuto l’intervento in studio) gli studenti erano più propensi a selezionare più materiale associato al tema della sessualità (ad esempio, i preservativi come contraccettivi più adatti per i giovani o l’uso della figura professionale del ginecologo come riferimento per le ragazze); a differenza del secondo gruppo (gruppo di controllo: coloro che non avevano ricevuto alcun tipo di intervento in studio) che non avevano identificato nessun materiale. Ciò sta a dimostrare che gli studenti del gruppo di intervento erano più informati e consapevoli delle questioni sessuali, a differenza del gruppo di controllo che non avevano informazioni e conoscenze in merito.

Quindi, rispondendo alla domanda iniziale, la risposta è sì: è possibile e doveroso informare e formare gli studenti rispetto alla sessualità e ai rischi associati, indipendentemente dal contesto e dall’ambiente socioculturale, per evitare disfunzioni sociali, affettive e personali all’interno di tale ambito molto importante per lo sviluppo della sessualità di un individuo, con sé stesso e con gli altri.

(1) dottore in psicologia clinica e della salute.

BIBLIOGRAFIA

  • Brandon-Friedman (2019). Youth Sexual Development: A Primer for Social Workers, 64(4):356-364
  • Boethius C. G., (1986). Love and sex in the Swedish media, 6(1), 17-9.
  • Del Prete G., Giraldi G., Miccoli S., Salamone V., Speranza M., Vita M., J. F. Osborn, Boccia A., La Torre G., (2012). Adolescents’ affectivity and sexuality: a randomized trial of the efficacy of a school health promotion intervention in a primary school, 68(6), 821-40

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