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2 AGOSTO 1980: LA STRAGE DELLA STAZIONE DI BOLOGNA [CON VIDEO], Massimiliano e Francesco Mancini

Il colpo di coda della stragegia neofascista della tensione, assieme alla massoneria della P2 di Gelli e con i soliti servizi segreti sempre presenti

di Massimiliano Mancini

Abstract: Il più grave attentato del dopoguerra, la strage neofascista alla stazione di Bologna nella quale morirono 85 persone dei quali 7 bambini, e fiurono ferite 200 persone. Ultimo atto della strategia del terrore che puntava a creare un clima diffuso di paura e destabilizzazione per giustificare l’instaurazione di un regime autoritario. Dopo numerosi depistaggi si è accertato che l’azione fu realizzata dai terroristi neri dei NAR-Nuclei armati rivoluzionari ed ebbe come mandanti e finanziatori la massoneria della P2 e il suo capo Licio Gelli. Nel video inserito nell’articolo si mostra in maniera schematica la situazione nel 1980 e lo stato attuale nelle riprese eseguite proprio oggi nella stazione di Bologna.

e di Francesco Mancini

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Stazione di Bologna, 02 agosto 1980. I primi soccorsi dopo l’esplosione.

 

Il contesto sociopolitico

Con l’inizio degli anni ’80 del XX secolo stava per arrivare la fine degli anni di piombo, il periodo di massima tensione e attività del terrorismo poltico italiano che aveva caratterizzato la fine degli anni ’60 e tutti gli anni ’70.

Era oramai chiaro a tutti che la c.d. “strategia della tensione”, ossia il tentativo dei movimenti terroristici neofascisti di destabilizzare il paese con un clima di diffusa paura e tensione per giustificare l’instaurazione di un regime autoritario, sul modello del regime dei colonnelli in Grecia, aveva oramai fallito i suoi obiettivi nonostante la scia di sangue che avevano lasciato i numerosi attentati iniziando dalla strage di Piazza Fontana del 1969 attraverso la strage di Peteano del 1972, la strage di Piazza della Loggia e del treno Italicus entrambe del 1974.

Massimiliano Mancini davanti la lapide commemorativa dell’attentato alla stazione di Bologna

Il fatto

Sabato 2 agosto 1980 la sala d’aspetto della seconda classe della stazione ferroviaria di Bologna Centrale è gremita di famiglie popolari, emigrate nel nord Italia per trovare lavoro, che rientravano nei paesi di origine per le vacanze estive e per riabbracciare i parenti.

Alle 10:25 una borsa contenente 23 kg. di esplosivo di fabbricazione militare “compound B”, miscela di tritolo e T4, potenziatga con 18 kg di gelatinato, nitroglicerina a uso civile,  sistemata a circa 50 centimetri d’altezza su un tavolino portabagagli sotto il muro portante dell’ala Ovest, allo scopo di aumentarne l’effetto e fare il maggior numero di vittime, esplode investendo i passeggeri in attesa della partenza e causando il crollo di un’ala intera della stazione, inoltre investen in pieno il treno Ancona-Chiasso in sosta al primo binario e il parcheggio dei taxi antistante.

Nell’attentato rimasero uccise 85 persone, dei quali 7 bambini, e oltre 200 rimasero ferite e mutilate.

È stato il più grave atto terroristico avvenuto nel Paese nel secondo dopoguerra e l’ultimo atto della fallita strategia della tensione, secondo in Europa solo alla carneficina del 2004 alla stazione di Atocha, Madrid, che fece191 vittime.

Le responsabilità

Dopo molti depistaggi e coperture,si giunge a una sentenza definitiva di Cassazione solo il 23 novembre 1995.

Esecutori materiali i terroristi di estrema destra appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari:

  • Valerio Fioravanti (Rovereto 1958), arrestato nel 1981 dopo aver ucciso 2 carabinieri a Padova, condannato a vari ergastoli è libero dal 2009;
  • Francesca Mambro (Chieti 1959), arrestata nel 1982 dopo una sparatoria nella quale resta ucciso anche un passante, condannata a 9 ergastoli, ha sposato in carcere Valerio Fioravanti, è libera dal 2013;
  • Luigi Ciavardini (L’Aquila 1962), ha ucciso anche il giudice Mario Amato che stava indagando sui NAR, condannato in via definitiva nel 2007 a 30 anni;
  • Gilberto Cavallini, all’epoca dei fatti minorenne, condannato all’ergastolo nel 2020;
  • Paolo Bellini, della disciolta organizzazione neofascista Avanguardia Nazionale già killer di Alceste Campanile, condannato all’ergastolo nel 2022.

Mandanti, rimasti a lungo ben protetti, sebbene fossero stati evidenziati collegamenti con la criminalità organizzata e i servizi segreti deviati, nel 2020 l’inchiesta della Procura generale di Bolognaha individuato tra i mandanti, finanziatori (1 milione di dollari) e organizzatori la Loggia P2 e in particolare:

  • Licio Gelli (1919-2015), massone “maestro venerabile” della Loggia P2, funzionari del regime fascista e Repubblichino di Salò;
  • Umberto Ortolani (1913-2002), imprenditore e banchiere vicino agli ambienti dello IOR di Marcinkus e “signor nessuno” della P2;
  • Mario Tedeschi (1924-1993) giornalista, direttore de Il Borghese e senatore del MSI-DN;
  • Federico Umberto D’Amato (1919-1996), dirigente generale di PS e direttore ufficio affari riservati del Ministero degli Interni, legato ad ambienti Nato.

Condannati per depistaggio alti funzionari dello Stato:

  • Pietro Musumeci, generale del SISMI e massone;
  • Giuseppe Belmonte, colonnello del SISMI e massone;
  • Francesco Pazienza, agente del SISMI.

TERRORISMO RELIGIOSO

22 LUGLIO 2011, UN TERRORISTA CRISTIANO COMMETTE DUE STRAGI IN NORVEGIA

TERRORISMO MAFIOSO

27 LUGLIO 1993: TERRORISMO MAFIOSO A VIA PALESTRO

19 LUGLIO 1992, L’URGENZA DI AMMAZZARE ANCHE PAOLO BORSELLINO

23 MAGGIO 1992, UNA STRAGE PER AMMAZZARE GIOVANNI FALCONE

MISTERI IRRISOLTI

12 MAGGIO 1977, OMICIDIO DI GIORGIANA MASI

TERRORISMO NERO

28 MAGGIO 1974, LA STRAGE DI PIAZZA DELLA LOGGIA

31 MAGGIO 1972, LA STRAGE DI PETEANO

TERRORISMO ROSSO

17 MAGGIO 1972, OMICIDIO DEL COMMISSARIO LUIGI CALABRESI

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