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22 LUGLIO 2011, UN TERRORISTA CRISTIANO COMMETTE DUE STRAGI IN NORVEGIA, Massimiliano e Francesco Mancini

Anders Breivik in due attentati uccide 77 persone, soprattutto ragazzi, per salvare la cristianità dagli immigrati islamici

di Massimiliano Mancini

Abstract: Un fondamentalista cristiano, xenofobo e di estrema destra, anti-immigrazionista e anti-islamista, il 22 luglio di 11 anni fa, commette due stragi nello stesso giorno, un attentato con un’auto bomba nel quartiere dei ministeri ad Oslo, per colpire lo Stato, e l’uccisione dei ragazzi che partecipano a un raduno dei giovani laburisti norvegesi sull’isola di Utøya. Alla fine della giornata si contarono 77 morti e 319 feriti per lo scopo di salvare la cristianità e difendere la cultura conservatrice europea.

 

e di Francesco Mancini

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La scena dell’attentato a Oslo

Il primo attacco terroristico del giorno: attentato in centro ad Oslo

Nella capitale norvegese di Oslo, alle ore 15:25, nel quartiere Regjeringskvartalet zona dei palazzi del governo, esplode un’autobomba col bagagliaio imbottito di ANFO, acronimo inglese di Ammonium Nitrate Fuel Oil, miscela esplosiva utilizzata per usi civili in cave e miniere, costituita da nitrato d’ammonio, gasolio e altri additivi.

L’automobile era stata parcheggiata di fronte al palazzo ospitante l’ufficio del primo ministro norvegese Jens Stoltenberg. Bilancio dell’attentato: 8 morti e 209 feriti dei quali 12 gravi.

Il secondo attacco terroristico del giorno: uccisione di massa a Utøya

Sulla tranquilla isola norvegese di Utøya, nel Tyrifjorden, dove era in corso un campus organizzato dalla sezione giovanile del Partito Laburista Norvegese, alle ore 17:08, Anders Behring Breivik, con una strana uniforme simile a quella della polizia uccide a sangue freddo, pianificando gli attacchi sui ragazzi.

Bilancio dell’assalto: 69 morti e 110 feriti dei quali 55 gravi.

Dopo questa mattanza minuziosamente pianificata, spiegata con messaggi sui sociale e un video, poi rimosso, su YouTube, si consegna alla polizia.

Fu l’atto più violento mai avvenuto in Norvegia dalla fine della seconda guerra mondiale, alla fine della giornata il bilancio complessivo della folle azione terroristica fu di: 77 morti e 319 feriti dei quali 67 gravi.

Il terrorista pianificava l’azione da nove anni e realizzò tutto autonomamente.

Il terrorista fondamentalista difensore della cristianità dagli immigrati islamici

Anders Behring Breivik (1979), figlio di un’infermiera e di un diplomatico che si separarono quando era piccolo, criticò i suoi genitori per la loro ideologia laburista, la madre ancor di più per avere simpatie femministe, e l’educazione liberale che aveva ricevuto “[…] poiché completamente priva di disciplina e perché ha contribuito a effeminarmi in una certa misura” [1].

Sul suo profilo facebook, ora rimosso, si è definito cristiano e conservatore [2], anti-multiculturalista, anti-marxista, anti-islamista e anti-papista, nel suo memoriale “2083 – Una dichiarazione europea d’indipendenza” di 1518 pagine afferma di essere “salvatore del cristianesimo” e “il più grande difensore della cultura conservatrice in Europa dal 1950“[3], massone, membro della loggia norvegese St. Olaus til de tre Søiler, dalla quale è stato espulso immediatamente dopo il suo arresto.

Aderente al partito di xenofobo, antimmigrazionista e antislamista di estrema destra inglese, English Defence League (EDL), da lui ammirato “per come era riuscito a provocare reazioni estreme da parte di gruppi musulmani e di estrema sinistra” [4], prospettava di fondare un gruppo simile in Norvegia.

Il 24 agosto 2012 è stato condannato a ventuno anni di carcere, pena massima prevista dalla legge norvegese.

NOTE:

[1] Peter Allen, Nick Fagge e Tamara Cohen, Norway killer:  Norway killer: Anders Behring Breivik was a ‘mummy’s boy’, in The Daily Telegraph, 25 luglio 2011. URL consultato il 29 gennaio 2015.

[2]  BBC News (2012) https://www.bbc.com/news/world-europe-14259989.

[3] Andrew Berwick, 2083 – A European Declaration of Independence (PDF), su kevinislaughter.com, 2011

[4] ANSA (2011) https://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/07/24/visualizza_new.html_782256583.html.

Le vittime della strage di Utøya, quasi tutti ragazzi

 

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