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L’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ DAL 2008 MONITORA L’USO DEI DISPOSITIVI PER LA SICUREZZA STRADALE DA PARTE DEGLI ITALIANI, Luigi De Simone

Cosa emerge dai dati riferiti al biennio 2022-23?

Luigi De Simone

Abstract: Dal 2008 l’indagine denominata PASSI, acronimo di “Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia”, portata avanti dall’ Istituto Superiore di Sanità, effettua un monitoraggio degli stili di vita e fattori di rischio comportamentali della popolazione adulta italiana (18-69 anni), sotto diversi aspetti, tra cui l’utilizzo dei dispositivi per la sicurezza stradale (cinture di sicurezza, casco protettivo e sistemi di ritenuta per i bambini). Analizziamo insieme i dati del biennio appena trascorso 2022-23.

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  1. Premessa

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS), lo scorso 17 ottobre, ha pubblicato i dati relativi al biennio 2022-23,  emersi dall’indagine denominata “Sorveglianza PASSI”1.

Il presente contributo si concentrerà sui dati relativi all’utilizzo dei dispositivi per la sicurezza stradale da parte degli italiani adulti, previsti dal nostro Legislatore nel Codice della Strada2, ovvero del casco protettivo da indossare da parte dei centauri3, delle cinture di sicurezza da indossare nell’abitacolo da parte di tutti i passeggeri, sia occupanti dei posti anteriori che posteriori4 e dei sistemi di ritenuta e sicurezza previsti per la tutela dei bambini al di sotto dei 150 cm di altezza4.

Premettendo che il corretto utilizzo dei predetti dispositivi salva numerose vite umane e che comportamenti incoscienti provocano morti e feriti con danni permanenti5, analizziamo come preannunciato i dati pubblicati dall’ISS, come sotto riportato nel grafico (figura 1.1 che segue):

  1. Cinture di sicurezza

Il primo dato evidente che emerge è che l’uso delle cinture anteriori è abbastanza diffuso (figura 2.1 che segue), mentre solo un italiano su tre indossa le cinture di sicurezza posteriori (figura 2.2 che segue).

Il secondo dato è che, mentre le cinture di sicurezza da parte degli occupanti dei posti anteriori è sempre costantemente alto negli anni, per le cinture di sicurezza posteriori si assiste dal 2015 ad un trend in aumento, attestandosi ad un 34%, seppur con percentuali ben lontane da quelle relative all’uso delle cinture anteriori:

   

Fa rabbia, però, anche la notevole differenza tra nord (54%) e sud (19%), come evidenziato dalle due figure che seguono relative all’uso delle cinture posteriori (figure 2.3 e 2.4). La maglia nera è indossata dalla Campania (mia regione di residenza), con una percentuale inferiore al 10%, mentre vincitore virtuale risulta la Provincia di Bolzano ed a seguire il Friuli Venezia Giulia, entrambi poco al di sotto del 75% (delta del 65% !!):                                           

  1. Casco protettivo

In linea generale la percentuale di chi utilizza il casco protettivo è ben più alta rispetto al dato precedente (relativo alle cinture di sicurezza) e, addirittura, in alcune zone raggiunge quasi la totalità degli intervistati, come emerge dalla figura che segue (figura 3.1):

                                                         

Si conferma un lieve distacco tra nord (98%) e sud (92%), ma con un delta molto contenuto. Dalle figure che seguono (3.2 e 3.3) risultano sul podio le Regioni Liguria, Friuli Venezia Giulia e Marche, mentre gli ultimissimi posti sono occupati dalle regioni Calabria, Molise e addirittura Valle D’Aosta. Pur attestandosi la media nazionale intorno al 95%, si trovano al di sotto della stessa la Provincia autonoma di Bolzano (al primo posto per quanto riguarda l’uso delle cinture di sicurezza) e la Provincia autonoma di Trento:

                             

  1. Sistema di ritenuta e di sicurezza per i bambini

Circa il 17% degli intervistati dichiara di non utilizzare i sistemi di ritenuta per i bambini, percentuale che raggiunge il 25% al sud contro il 16% del centro e il 12% delle regioni settentrionali. Le percentuali più alte sono presenti tra la popolazione con difficoltà economica o con livelli di istruzione più bassa. Dalle figure che seguono (4.1 e 4.2) risulta che la maglia nera è detenuta dalla Regione Puglia con quasi il 25% di intervistati che non utilizzano i sistemi di ritenuta per i bambini, mentre il podio dei virtuosi è occupato dalle Regioni Friuli Venezia Giulia e Calabria (per il riscatto del sud) e dalla Provincia autonoma di Bolzano (già prima per quanto riguarda l’uso delle cinture di sicurezza):

                                       

Il dato incoraggiante è che la percentuale del mancato utilizzo è diminuita, passando dal 24% del lontano 2011 all’attuale 17%.

A proposito dei sistemi di ritenuta e sicurezza per i bambini, dallo scorso primo settembre è entrata in vigore la nuova normativa europea UNECE R129 (c.d. i-Size). La principale differenza rispetto alla precedente norma R44/04 è rappresentata dal fatto che la classificazione ora è basata sull’altezza del bambino, con due taglie (fino a 105 cm oppure da 100 a 150 cm di altezza), invece che sul peso del bambino. Inoltre sussiste l’obbligo di posizionare i seggiolini contro il senso di marcia fino a quindici mesi di età o fino a 76 cm di altezza.

Magari questa nuova normativa europea servirà ad aumentare la sicurezza dei nostri bambini e a diminuire i decessi in seguito a sinistri stradali.


NOTE

  1. Avviata nel 2007 la PASSI, acronimo di “Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia”, ha come obiettivo quello di monitorare gli stili di vita e fattori di rischio comportamentali della popolazione adulta italiana (18-69 anni), sotto diversi aspetti, tra cui appunto l’utilizzo dei dispositivi per la sicurezza stradale (cinture di sicurezza, casco protettivo e sistemi di ritenuta per i bambini). Nel 2007, in collaborazione con tutte le Regioni e Province Autonome italiane, viene avviato in forma sperimentale PASSI, che entra a regime nel 2008 caratterizzandosi come strumento interno al sistema sanitario in grado di produrre, in maniera continua e tempestiva, informazioni a livello di Asl e Regione.
  2. Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo Codice della Strada).
  3. Articolo 171 cds rubricato “Uso del casco protettivo per gli utenti di veicoli a due ruote”.
  4. Articolo 172 cds rubricato “Uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta e sicurezza per bambini”.
  5. Per esempio i traumi in testa sono la principale causa di morte e disabilità tra i motociclisti. E’ stato dimostrato che il corretto utilizzo del casco potrebbe ridurre del 70% la gravità delle lesioni e ridurre del 40% i decessi. Ancora è stato stimato che il corretto uso della cintura di sicurezza riduce del 50% la probabilità di morte in un incidente. Ed infine da una ricerca degli anni 2008-10 è emerso che i seggiolini di sicurezza riducono il rischio di morte in auto, per i bambini fino a 12 mesi del 71% mentre per quelli tra 1 e 4 anni il rischio è ridotto del 54%. In Italia solo nel 2023 ci sono stati 50 decessi di bambini tra 0 e 13 anni, trend in crescita rispetto ai 39 decessi nel 2022 e 29 nel 2021.

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