ETHICA SOCIETAS-Rivista di scienze umane e sociali

Dall’ergastolo dei social sino all’apologia della mafia e al Garante delle vittime, presentato un pacchetto di norme per contrastare il modello Gomorra tra i giovani

Massimiliano Mancini

Abstract: Daniela Di Maggio, madre del giovane musicista napoletano Giovanbattista (Giogiò) Cutulo trucidato a 24 anni da baby criminale di 16 anni per una futile discussione sulla sosta, ha ispirato la proposta di legge intitolata al figlio presentata in questi giorni dal senatore Gianluca Cantalamessa e dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari per contrastare l”auto esaltazione dei criminali sui social che peraltro anche dal carcere continuano a minacciare e oltraggiare le vittime.

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CONTRASTARE IL MODELLO GOMORRA E L’AUTOESALTAZIONE DEI CRIMINALI

Giogiò Cutulo

Era la notte del 31 agosto del 2023 quando Giovanbattista (Giogiò) Cutolo, promessa della musica sin da bambino, fu trucidato da un piccolo “guappo” di 16 anni, uno di quei ragazini spavaldi nati nel mito degenere di Gomorra alimentato dalla televisione, che gli ha sparato tre colpi di pistola per una futile discussione per uno scooter parcheggiato male in pieno centro di Napoli, a piazza Municipio.

Troppo spesso gli autori dei più spregevoli atti di violenza non solo non mostrano segni di resipiscenza ma addirittura si esaltano e mitizzano le proprie condotte criminali dai palchi dei social, arrivando anche a offendere la reputazione delle vittime di reato e delle loro famiglie.

La madre di Giogiò Daniela Di Maggio che è famosa a livello nazionale per il suo impegno contro la cultura mafiosa e per il suo attivismo sociale, affinché altre vittime innocenti non subiscano le violenze di criminali esaltati dal modelli degeneri del camorrista vincente com’é toccato al figlio, ha ispirato e promosso una proposta di legge che è stata presentata al parlamento lo scorso 17 giugno dal senatore della Lega Gianluca Cantalamessa e dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari.

Il disegno di legge, ribattezzato “ddl Giogiò“, prevede la sanzione accessoria dell’oscuramento degli account social appartenenti a condannati o indagati per reati gravi, sottoposti a misura cautelare, minori compresi e l’introduzione del reato di apologia della mafia, introduce inoltre il reato di apologia di mafia e la figura del Garante per le vittime.

Massimiliano Mancini e Daniela Di Maggio [foto E.S. ©]
LE DICHIARAZIONI DELLA MADRE DI GIOGIÒ DANIELA DI MAGGIO

Daniela Di Maggio

«Dire che sono emozionata è poco, perché già solo l’idea che ci sia una legge con il nome di mio figlio –legge Giògiò– un pacchetto di tre interventi importantissimi. Il primo dei quali prevede l’oscuramento dei social di questi balordi che ammazzano per nulla, e si esaltano sui social con cinismo, indifferenza emotiva e mancanza di qualsiasi empatia persino per le vittime, pubblicando post dalla galera e soprattutto ad opera dei reclusi minorenni. Tutto ciò è intollerabile e per questo motivo abbiamo deciso assieme al senatore Cantalamessa e al sottosegretario Ostellari alla giustizia di contrastare questo problema introducendo una pena accessoria con la “legge Giogiò” consistente nell’oscuramento dei social delle persone che uccidono, che compiono crimini efferati e che delinquono in genere, siano essi adulti o minori. Inoltre si introduce il reato di apologia mafiosa, così non vedremo più brutti ceffi, ragazzi, giovani e meno giovani, sventolare banconote e ostentare piatti di cocaina e pistole per fare proseliti sui vari social. Questi sono comportamenti che non si possono più accettare, è una violenza autorizzata, una cosa sporca, brutta, volgare e quindi sarà considerato e punito come merita un reato e così toglieremo il foraggio a queste brutte persone che fanno cose così disgustose e criminali sui social. Infine si introduce il Garante delle vittime perché se in un paese democratico come il nostro c’é il Garante dei detenuti ma non c’é chi garantisce le vittime e questo è uno squilibrio abnorme perché non si da par condicio tra le parti e quindi è necessario rimediare immediatamente. Spero che questo ddl sia convertito presto in legge e sono molto».

LA RIVOLUZIONE GENTILE DI UNA MADRE AL QUALE È STATO STRAPPATO UN FIGLIO GIOVANISSIMO

L’impegno di Daniela Di Maggio ha smosso la politica proseguendo una rivoluzione gentile che la contraddistingue da quando ha trasformato l’immenso dolore per la barbara uccisione del proprio figlio giovanissimo in un grande impegno sociale per contrastare la criminalità e la cultura mafiosa.

Si vedrà ora quanto la buona politica saprà raccogliere questo stimolo o, forse,

ci si dovrebbe augurare che la politca dia uno spazio ancor maggiore a questa madre coraggiosa e resiliente, con un ruolo che le consenta di intervenire ancor più efficacemente nella politica.

L’AUDIO COMPLETO DELL’INTERVISTA A DANIELA DI MAGGIO: 


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INTERVISTA A DANIELA DI MAGGIO MADRE DI GIOGIÒ IL MUSICISTA TRUCIDATO PER UNA LITE A 24 ANNI

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